“Rimettere la comunità al centro degli obiettivi da realizzare, restare comunque accanto e a servizio delle persone colpite, in qualsiasi luogo si trovino, valorizzando la presenza della Chiesa locale anche vicino a quanti si sono dovuti allontanare dal territorio”. Sono le linee di fondo dell’intervento Caritas nelle zone terremotate, esplicitate da don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana.
Nelle zone colpite dal terremoto hanno intanto preso il via – riferisce oggi una nota – i gemellaggi che vedono il coinvolgimento di tutte le Caritas, da Nord a Sud: con la diocesi di Rieti si sono gemellate le Caritas di Lazio, Lombardia, Basilicata, Toscana e Puglia; con le sei diocesi delle Marche colpite dal sisma si sono gemellate le altre Caritas delle Marche e le Caritas di Piemonte-Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Calabria, Liguria; con la diocesi di Spoleto-Norcia le altre Caritas dell’ Umbria, le Caritas del Triveneto, Campania e Sardegna; infine con le diocesi di L’Aquila e Teramo-Atri si sono gemellate le altre Caritas di Abruzzo-Molise e le Caritas della Sicilia.
Lo scorso 24 ottobre presso la curia vescovile di Rieti, alla presenza del vescovo mons. Domenico Pompili, si era svolto un incontro con le Delegazioni Caritas gemellate e le altre Caritas del Lazio per avviare un percorso di aiuto e formazione. L’8 novembre, nella sede Caritas di San Benedetto del Tronto, si è svolto l’incontro tra la Caritas Italiana e le delegazioni Caritas delle Marche, del Piemonte Valle d’Aosta, della Liguria, dell’Emilia Romagna e della Calabria.
Accanto alle Caritas delle diocesi marchigiane colpite dal sisma – Ascoli Piceno, Camerino-San Severino Marche, Fabriano-Matelica, Fermo, Macerata-Tolentino-RecanatiCingoli-Treia, San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto – erano presenti anche tutte le altre Caritas della regione. “Durante l’incontro si è condiviso il modello organizzativo e di intervento messo a punto a livello regionale per gestire la presenza in loco a sostegno della complessità che vivono le diocesi colpite. L’incontro è proseguito anche il giorno successivo con la visita ad alcuni luoghi-segno”.
“Molteplici le attenzioni emerse: alle persone accolte nei numerosi alberghi di tutta la costa marchigiana, alla necessità di puntare sulla ripresa immediata del territorio per evitarne lo spopolamento definitivo, alle Caritas diocesane fortemente impegnate su molteplici fronti, ai presbiteri terremotati”, alla “opportunità di un momento di preghiera comune rivolto a tutti, alla necessità di rafforzare efficaci strumenti di comunicazione capaci di raccontare le storie ed i volti di questo evento, mantenendo viva l’attenzione sul dramma che le popolazioni stanno vivendo”. Caritas Italiana riferisce di aver già trasferito “alle diocesi maggiormente colpite dal sisma il milione di euro messo a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana per i primi interventi in emergenza ed è pronta a sostenere ulteriori progetti che risulteranno prioritari nell’ambito dei gemellaggi avviati dalla rete Caritas”.