Sono tanti i gesti concreti che la Caritas della Chiesa di Rieti sta portando avanti nelle zone colpite dal terremoto del 24 agosto. Azioni grandi e piccole che cercano di interpretare al meglio il territorio dei due comuni di Accumoli e Amatrice.
Un’area caratterizzata da una miriade di frazioni, che a talvolta comprendono nuclei familiari sparsi per la montagna. Ad oggi sono circa 520 persone, tutte contattate dai volontari. In alcuni casi sono raccolte in piccoli gruppi, qualcuno è solo.
«È questo dato di realtà che determina lo stile del nostro intervento» spiega il direttore della Caritas diocesana, don Fabrizio Borrello: «c’è da fare fronte ad esigenze di ogni tipo: materiale, economico, umano, di accompagnamento e assistenza. Nel post terremoto tutti hanno bisogno di tutto, ma ogni situazione è una storia a sé, e va affrontata in modo specifico».
Come nel caso di una coppia di ragazzi ai quali Caritas ha fornito un generatore di corrente elettrica. «Avevano agriturismo e appartamento ad Amatrice, ma è tutto crollato» racconta Mario, uno dei volontari. «Al momento sono sfollati in un terreno vicino a Scai, lui è di Varoni. Hanno a disposizione un modulo abitativo, più un paio di roulotte. Con loro vivono circa sette otto persone e senza elettricità era difficile andare avanti».
Con il generatore fornito dalla Caritas sarà loro possibile avere la luce elettrica, l’energia per gli elettrodomestici, il riscaldamento e l’acqua calda. Farà dunque la differenza nel rigido inverno amatriciano, rendendo un po’ meno dura l’attesa di una soluzione abitativa migliore.