Riciclo e moda come approccio sociale. È questa la chiave di lettura della sfilata di monda in tema “Anni ‘50” che si svolgerà il prossimo 10 gennaio alle 18 presso l’auditorium Santa Scolastica. Un’iniziativa che nasce dalla collaborazione tra Il Samaritano odv e l’Accademia di Moda Sabina di Rieti nell’ambito del progetto “Mi oriento”, finanziato dalla Caritas con fondi dell’8×1000.
All’origine di tutto c’è la proposta di un laboratorio di sartoria svolto nelle scorse settimane che da un lato mirava a recuperare vestiario usato per dare vita a nuovi abiti, dall’altro puntava a un’azione di contrasto alle povertà educative, sociali, economiche e psicologiche. Una forma di sostegno alle più diverse solitudini pensata per riuscire allo stesso tempo professionalizzante e inclusiva.
A beneficiare del progetto sono state in particolare 12 donne di diversa provenienza, sia italiane che straniere. Nelle settimane di formazione hanno acquisito non solo la capacità di misurare i tagli, armeggiare con ago e filo, lavorare con la macchina per cucire, ma anche una visione d’insieme del lavoro di sartoria, una sapienza che mette insieme moda e artigianato con un’attenzione particolare ai materiali, valorizzando il riciclo e il riuso. Tutte competenze che potranno essere reinvestite nel mondo del lavoro, o più semplicemente entrano a far parte del bagaglio personale.
Un bene prezioso, insieme a quello dei rapporti costruiti seguendo le lezioni in laboratorio, che hanno richiesto impegno, ma anche fatto nascere nuove relazioni e conoscenze.
Da questo punto di vista, la sfilata di questo mercoledì non è soltanto il punto di arrivo di un percorso formativo, ma l’occasione per incontrare diversi punti di vista, interpretati a partire da un’esigenza comune: quella di indossare un abito e muoversi nel mondo.
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