Carissimi tutti,
la guerra in Ucraina ci ha colto di sorpresa, in un momento in cui stiamo affrontando le conseguenze di una pandemia non ancora terminata. È ammirevole la reazione di tantissimi che in questi giorni si stanno chiedendo come poter intervenire in aiuto di una catastrofe umanitaria che diventa sempre più grande.
Sull’onda dell’emozione delle prime ore, è partita una grande mobilitazione per raccogliere materiale di prima necessità (alimenti, medicine, coperte…etc). Un’analisi più attenta e ponderata – grazie anche alle tante fonti di informazione che sono sul posto, alle Caritas che sono in Ucraina e a quelle nei Paesi europei confinanti – ci porta a focalizzare la nostra carità verso questi nostri fratelli su tre direttrici.
Innanzitutto la preghiera, prima “arma” per disarmare conflitti di qualsiasi natura.
In secondo luogo, occorre concentrare tutte le risorse in una raccolta economica per andare incontro alle esigenze concrete e mirate che si vengono a determinare sul posto.
Allo scopo abbiamo attivato un conto corrente sul quale far pervenire le raccolte e le singole donazioni.
Infine, dobbiamo predisporci all’accoglienza dei profughi che necessariamente arriveranno anche sul territorio della nostra Chiesa.
Il cammino quaresimale appena iniziato ci aiuti a finalizzare il nostro digiuno, la nostra elemosina e soprattutto la nostra preghiera a convertire il nostro cuore e quello delle nostre comunità alla pace.
Don Fabrizio Borrello