Nell’avviare a conclusione la Giornata Mondiale dei Poveri, celebrata a Rieti nella chiesa di San Domenico, don Fabrizio Borrello, direttore della Caritas e responsabile diocesano dell’intero settore pastorale della Carità, ha ringraziato le diverse realtà impegnate a portare sollievo a quanti si trovano nelle ristrettezze, nella fragilità, nella precarietà.
«Papa Francesco – ha ricordato il sacerdote – dice che questa giornata completa il ciclo delle giornate mondiali della Chiesa che i suoi predecessori hanno indetto per varie realtà e dimensioni. E questa completezza la si comprende alla luce del suo documento programmatico, l’Evangelii Gaudium, quando parla dell’inclusione sociale dei poveri e ci ricorda che questi non sono soltanto coloro che la Chiesa è chiamata ad amare e servire, ma della Chiesa sono parte integrante».
«I poveri sono maestri della Chiesa – ha spiegato don Fabrizio – perché Dio ha scelto la povertà come luogo della sua manifestazione. Gesù si è fatto povero e chiama i poveri beati: la dimensione della povertà non è una dannazione, ma una condizione che ci fa essere degni di fronte a Dio, ci fa stare nell’atteggiamento di chi a Dio chiede perché lo riconosce come Padre e come Provvidenza».
L’esortazione del direttore diocesano della Caritas è stata quindi quella di completare l’atteggiamento «di chi dà» imparando «a farsi povero in mezzo ai poveri come Gesù ha insegnato e realizzato».
Un cammino che non si compie facilmente, ma che nella nostra valle può trovare una valida guida in san Francesco. Egli «ha trovato nell’essere povero in mezzo ai poveri la sua felicità e la sua realizzazione». In questa chiave, don Fabrizio ha invitato i presenti a un momento di condivisione da vivere al termine della messa: «per stare tutti inseme senza etichette, senza riconoscimenti di nessun ruolo, nella familiarità che ci fa tutti figli e tutti fratelli di fronte a Dio».