Sono tante le famiglie che ad Amatrice hanno trovato un riparo per l’inverno grazie all’intervento della Chiesa di Rieti e della Caritas italiana.
Sarebbe difficile raccontare le storie di ciascuno, la loro fatica di vivere questo momento difficile, ma anche la speranza per il futuro e la voglia di ricominciare, di ricostruire e andare avanti.
Ma non se a parlare sono le immagini: molto, se non tutto, traspare dai volti, dai gesti, dal contesto di queste immagini, scattate al momento della consegna dei moduli abitativi. Rispetto al problema sono un piccolo segno di speranza e di vicinanza, accompagnato dalla certezza di poter affrontare l’inverno.
«Io trovo sempre una singolare dignità da parte delle persone che si trovano in questa condizione così essenziale. C’è una grande relisienza, una grande capacità di partire da quello che c’è, che è assolutamente poco, per poter però poi riprendere la strada» ha spiegato il vescovo Domenico.
«I legami forti di una realtà piccola come Amatrice possono essere la “benzina” per poter insieme affrontare questo cammino. C’è sicuramente tanta tristezza, ma c’è anche tanta consapevolezza che non tutto è perduto. Chi ha vissuto i momenti terribili del 24 agosto e poi del 30 ottobre, in realtà finisce sempre per dire: “io ci sono” e dunque si può ripartire».